Il lastrame di porfido e la posa

Il lastrame di porfido e la posa

Che cos'è il lastrame di porfido e i suoi utilizzi.

Il lastrame di porfido è composto da lastre di forma irregolare e di vario spessore realizzate con il materiale lapideo grezzo appena estratto. Infatti, subito dopo aver effettuato la cernita della pietra, si possono tagliare i blocchi in questi elementi modulari, lavorando in maniera approssimativa.

Di conseguenza il lastrame di porfido si caratterizza per avere i bordi a spacco irregolare e il piano di calpestio allo stato naturale, anche se la scabrosità del materiale non è così accentuata da provocare rugosità o pendenze eccessive. Al tempo stesso questa peculiarità rende le lastre perfette per realizzare camminamenti pedonali e carrabili in quanto sono antiscivolo. Questi elementi vengono detti anche opera incerta, mosaico oppure palladiana e si integrano alla perfezione con la vegetazione, così da creare una soluzione di insieme elegante e di grande effetto. Tra l'altro il la strame di porfido è usato in prevalenza per gli ambienti esterni, in quanto è l'ideale per realizzare vialetti, percorsi carrabili e pedonali, marciapiedi e rivestimenti per il giardino e i muretti. Se si adottano le varietà più colorate (come il porfido del Trentino), l'effetto decorativo è senza dubbio notevole. Le lastre irregolari sono disponibili in quattro tipi diversi, ognuno con una destinazione d'uso e uno spessore specifici: il formato normale è spesso 2-5 cm ed è usato per camminamenti pedonali o a traffico leggero, mentre quello gigante è più raro e ha uno spessore di 3-7 cm. Quest'ultimo può essere usato anche per strade a traffico medio. Invece i tipi gigante sottile e sottile vanno bene solo per le zone pedonali e lo spessore è rispettivamente di 2-4 e 1-3 cm.

La posa del lastrame di porfido: la malta da usare.
La posa del lastrame di porfido segue i principi di quella delle piastrelle, tuttavia prevede l'uso di una malta particolare la cui composizione è una parte di cemento, 5 parti di sabbia normale e un quarto di calce idrata. In alternativa alla calce si può usare il grassello di calce così che la miscela sia più facile da stendere. Infine si deve aggiungere una quantità sufficiente di acqua per far sì che il composto non sia né troppo asciutto né troppo liquido; nel primo caso il lastrame di porfido non riuscirà a fare presa. Nella seconda eventualità, invece, la posa risulta difficoltosa perché le pietre galleggeranno e si sposteranno continuamente durante il lavoro. Infine è necessario preparare una seconda miscela così da chiudere le fughe che si creano tra una lastra e l'altra durante la posa. Questo composto si chiama boiacca ed è formato da una parte di sabbia estremamente fine (si consiglia il tipo ticino o uno simile), 3 parti di cemento e una quantità di acqua sufficiente perché il risultato finale sia quasi liquido. Infatti bisogna riempire con la miscela un grosso misurino o un contenitore con beccuccio e usarlo per sigillare tutte le fughe versandovelo direttamente.

Le fasi di posa del lastrame di porfido
La posa del lastrame di porfido deve seguire alcune procedure basilari in modo che il rivestimento sia realizzato a regola d'arte. Innanzitutto bisogna valutare le caratteristiche del terreno di fondazione, così da accertarsi che possa reggere il peso del materiale lapideo e dei carichi: in particolare sono importanti la rigidità, la portata e la stabilità dello strato portante. In secondo luogo si deve predisporre il sottofondo con una pendenza adeguata così che l'acqua piovana possa defluire senza problemi. Si consiglia di realizzare un massetto in cemento armato integrato da una rete elettrosaldata. Quindi si mette in opera uno strato di allettamento composto da malta cementizia e infine il lastrame di porfido, a cui segue la battitura degli elementi e la sigillatura delle fughe. La prima fase prevede di battere ogni lastra con un martello di legno così c he sia ben assestata, mentre la seconda consiste nell'uso della boiacca. Infine è necessario pulire il rivestimento di lastrame di porfido una volta che il materiale usato per chiudere le fughe sia perfettamente asciutto. I tempi variano in base alla sua composizione."